La maestosa Rocca ottagonale si erge sulla scogliera vulcanica del promontorio di Capodimonte, dominandolo completamente con la sua imponenza e bellezza. Le prime fonti riguardanti la sua origine, la descrivono come una costruzione militare, un avamposto controllato dai Baroni di Bisenzo del ramo della famiglia Aldobrandeschi di Sovana. La sua storia cambierà quando l’emergente famiglia Farnese, originaria di quest’area, inizierà la sua ascesa trasformandola in luogo di rappresentanza, all’interno del quale incontrare e gestire i rapporti con la più alta nobiltà romana. La bellezza di Capodimonte, della Rocca e dell’isola Bisentina, diventeranno infatti la cornice naturale di amicizie, amori e “vita di corte”.
Da ricordare nel Giugno 1462 Papa Pio II Piccolomini, che in visita a Capodimonte, lascerà una descrizione del segretario Giovanni Gobelino che così dirà della Rocca:
“Castello in amenissima posizione, da tre parti è il lago e verso terra è difeso da un fossato e da una rocca assai forte. Poco lontano si innalza a picco sulle onde, una rupe che ha i fianchi ricoperti di viti e di elci. Graditissimo albergo degli uccelli che se non fosse per una scala scavata nel masso nessuna via darebbe a chi volesse scendere a piedi. Al di sopra però è una bella pianura che cinta tutta intorno da una muraglia, racchiude le case dei coloni e le scuderie dei signori.
Dalla rupe, parte un viale che si estende per oltre un miglio sull’orlo del lago e, fiancheggiata da altissimi pioppi, offre al passeggero nell’estate, ombre sopramodo deliziose e tranquille”.
Quella che fu una costruzione militare, diventerà tra il XV e il XVI secolo, sempre più una dimora principesca, grazie all’opera del prestigioso architetto Antonio da Sangallo, vero e proprio realizzatore dei sogni della famiglia Farnese. Memorabile la grandiosa festa che nel 1493 qui si tenne, per onorare la nomina a Cardinale di Alessandro Farnese. L’intera corte papale di Alessandro VI, Papa Borgia, vi si trasferì per l’occasione riempiendo per secoli, i racconti e le leggende locali. Quando poi nel 1534 Alessandro diventerà Papa con il nome di Paolo III Farnese, la Rocca conoscerà il suo massimo splendore ed in concomitanza della costituzione del Ducato di Castro (1537), si trasformerà in una prestigiosa dimora di rappresentanza del Ducato. Quando nel 1649, per ordine di Papa Innocenzo X la capitale del Ducato verrà rasa al suolo, diventando la “Cartagine della Maremma”, le sue rovine saranno fatali, nel nostro territorio, per la famiglia Farnese e per la Rocca, che lentamente entrerà nell’oblio della storia. Infatti, con la successiva acquisizione da parte della Chiesa e del territorio di Capodimonte, queste vicende e questi luoghi, uscirono per sempre dalle cronache mondane del tempo.
Oggi la Rocca è proprietà privata e la visita su richiesta, che vivamente consigliamo, è consentita solo in una parte dell’edificio e del giardino all’italiana che lo circonda. Da segnalare su quest’ultimo alcune splendide piante esotiche, introdotte nell’ottocento come un imponente magnolia , un’altissima palma, una sofora del Giappone, oleandri e piante mediterranee.